Il progetto Medi-Lite

    Il progetto Medi-Lite

    Il progetto Medi-Lite prende spunto dall’analisi dei numerosi studi presenti in letteratura scientifica che ha dimostrato il ruolo benefico della dieta Mediterranea nei confronti delle patologie cronico-degenerative.

    Negli ultimi decenni, numerosi studi hanno evidenziato il ruolo benefico della dieta Mediterranea nei confronti di diverse patologie e dello stato di salute in generale. Allo scopo di determinare il grado di aderenza alla dieta Mediterranea la ricerca clinica di tipo nutrizionale ha focalizzato l’attenzione più che sullo studio dei singoli alimenti o gruppi alimentari, sulla valutazione del profilo alimentare nel suo complesso.

    Questo ha determinato lo sviluppo di indici in grado di calcolare in modo numerico l’aderenza di una popolazione alla dieta Mediterranea.

    Tutti questi indici di aderenza presentano però delle importanti limitazioni, soprattutto in relazione al fatto che non sono di fatto utilizzabili a livello individuale, ma solo come strumento epidemiologico. 

    Tra i numerosi punteggi di aderenza quello sicuramente più utilizzato in letteratura scientifica è l’indice creato dalla Prof.ssa Trichopoulou e colleghi che si basa sul consumo quotidiano e/o settimanale di alcuni alimenti definiti a priori tipici della dieta Mediterranea. Altri tentativi sono stati effettuati da altri ricercatori per determinare con un punteggio il grado di aderenza alla dieta Mediterranea di una determinata popolazione. 

    Da qui nasce l’idea di sviluppare uno strumento pratico, semplice e applicabile a livello individuale per valutare l’aderenza alla dieta Mediterranea, utilizzando solo i dati presenti in letteratura del consumo giornaliero e/o settimanale dei gruppi alimentari tipici e non della dieta Mediterranea.

    Per fare ciò sono stati utilizzati i dati presenti nella meta-analisi, cioè uno studio scientifico che prende in considerazione tutti gli studi scientifici presenti in letteratura su un determinato argomento, effettuata dal Prof. Sofi e colleghi nel 2014 e pubblicata sulla rivista Public Health Nutrition.

    L’aspetto assolutamente innovativo è stato la possibilità di misurare e quantificare il complesso concetto di aderenza alla dieta Mediterranea, mettendolo in relazione con indicatori di salute.

    Com’è stato calcolato

    Partendo dagli studi presenti nella meta-analisi sulla dieta Mediterranea e lo stato di salute pubblicata nel 2014 sono stati dapprima estratti da ogni singolo studio i valori scelti come soglia per determinare l’aderenza alla dieta Mediterranea. 

    Successivamente sono state calcolate le medie di consumo alimentare di tutti i valori ottenuti dagli studi presi in considerazione e sono stati ponderati i valori ottenuti per il numero di soggetti inclusi in ogni studio.

    Infine, per ciascun gruppo di alimenti considerato nel questionario è stato calcolato il valore medio di tutte le mediane ponderate con l’aggiunta di 2 deviazioni standard. I valori identificati dalle 2 deviazioni standard sono stati arrotondati e scelti come valori soglia per definire tre categorie di consumo per ogni gruppo alimentare

    Da questo calcolo è stato possibile ottenere dei valori di consumo giornaliero e/o settimanale per gli alimenti tipici della dieta Mediterranea (frutta, verdura, cereali, legumi e pesce) e per quelli non tipici (carne e prodotti a base di carne, prodotti lattiero-caseari). Per i prodotti tipici sono stati assegnati 2 punti alla categoria di consumo più alta, 1 punto alla categoria intermedia e 0 punti alla categoria più bassa.

    Viceversa, per i prodotti alimentari non tipici della Dieta Mediterranea (carne e prodotti a base di carne, prodotti lattiero-caseari) sono stati assegnati 2 punti all’assunzione più bassa, 1 punto all’assunzione intermedia e 0 punti al consumo più elevato.

    Per l’alcol sono state utilizzate le categorie relative all’unità alcolica (1 unità alcolica = 12 g di alcol), attribuendo 2 punti alla categoria media (1-2 unità alcoliche/die) di consumo, 1 punto alla categoria più bassa (1 unità alcolica/die) e 0 punti alla categoria di consumo più alta (>2 unità alcoliche/die).

    Infine, sono stati assegnati 2 punti per l’uso regolare dell’olio d’oliva, 1 punto per l’uso frequente e 0 punti per l’uso occasionale.

    Il punteggio finale, ottenuto dalla somma di tutti questi punteggi, risulta quindi variare da 0 (bassa aderenza) a 18 (alta aderenza)

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